
Prima dell’inizio del film lo stesso supereroe in persona (o
meglio, il suo costume originale) entra in sala per un saluto; mossa
furbissima, ora più che mai sarà difficile vedere facce tristi alla fine del
film (complici anche le magliette che regaleranno all’uscita).
Il film è diretto da Peyton Reed, nuovo al genere
supereroistico, ma che dà prova di padroneggiare la materia, realizzando un
prodotto buono dal punto di vista tecnico. Gli attori principali – Paul Rudd, Michael
Douglas ed Evangeline Lilly, sono ben calati nei personaggi senza risultare mai
eccessivi o sopra le righe. Interessante l’Hank Pym (lo scienziato che nei
fumetti inventa ed è la versione originale del supereroe Ant-Man) reso dall’interpretazione
di Michael Douglas. Differente dal fumetto, ma tuttavia credibile.
Sulla storia niente in particolare da dire (anche per evitare
inutili spoiler): è ben scritta ed è sostanzialmente una storia da film Marvel,
con le sue direttive generali dosate con una discreta quantità di colpi di
scena e addirittura un paio di risvolti che non tutti possono aspettarsi. C’è
l’avvento di un eroe (con maschera) e il riscatto di un eroe (senza maschera),
uno scenario famigliare difficile (Disney e Marvel andavano a braccetto su
questo prima ancora che la prima rilevasse parte della seconda), un cattivo non
banale né monodimensionale e soprattutto non l’unico cattivo. Film adatto a
tutti, ragazzi, adulti, conoscitori del fumetto o neofiti: promette anzitutto
divertimento e mantiene la promessa.

Per quanto riguarda le divergenze dal fumetto, ci sono e
sono in parte giustificate. Quella di Hank Pym è una storia diversa da quella
che abbiamo conosciuto sulle testate editoriali, tuttavia la cosa non pesa più
di tanto perché lo spettatore più attento può intuire il perché di questa
scelta, che ovviamente va a inserirsi nel grande affresco narrativo che la
Marvel sta creando (basta pensare alle prossime uscite tendenzialmente più
legati alla storia generale – quella che nei fumetti viene chiamata continuity
– che i film ci stanno raccontando, come ad esempio l’evento forse più
importante dell’universo Marvel, la cosiddetta “Civil War” e che verrà
raccontata – a quanto pare – nel prossimo capitolo di “Captain America”).

Dunque se l’unico motivo per cui dubitate se vedere il film
o meno era una educata diffidenza dal personaggio, ebbene potete stare
tranquilli: esistono film della Marvel decisamente più noiosi mentre invece per
quanto piccolo, Ant-Man riesce comunque a stupire (pensate un po’ a Yoda che
duella con il conte Dooku o Darth Sidious nella nuova trilogia di “Star Wars”).
Per una volta, le dimensioni non contano per davvero.
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