Samuel Taylor Coleridge - THE RIME OF ANCIENT MARINER

venerdì 27 febbraio 2015

Gog, Magog e i pugni nello stomaco - ovvero quando l'Occidente fa i conti con l'Oriente




Dopo la strage nella redazione del settimanale “Charlie Hebdo” avvenuta il 7 gennaio, l’Occidente ritrova un nemico che credeva sopito se non del tutto sconfitto. Questo nemico è l’Oriente. Ne avevamo scoperto l’esistenza all’indomani dell’attentato alle Torri Gemelle e da allora abbiamo iniziato a nominarlo con sospetto (nella maggior parte dei casi senza neanche sapere che per “Oriente” si intendono anche porzioni geografiche che con l’Islam e i musulmani non hanno niente a che vedere).
Con il caso della rivista satirica francese si riaccendono ora paure e odi; molte e variegate sono le reazioni: si va da quelle più destrorse che identificano il terrorismo con tutto l’Islam, fino a quelle più radical chic e noiosamente buoniste (nonché superficiali) che si affrettano a porre la religione - qualsiasi essa sia - come strumento di fratellanza, in un universale ed ecumenico abbraccio d’amore, e chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Menzione d’onore a Oriana Fallaci, rediviva e ripescata per l’occasione, che si pone magicamente nel mezzo di questi due fuochi, e ora la sua visione abbastanza oscena dell’Islam (all’epoca condannata da più parti) diventa una grande profezia.
Il punto è che tutte queste reazioni sono accomunate da un dettaglio; tutte – chi più chi meno – tirano in ballo la religione, quando poi la realtà dei fatti dovrebbe essere abbastanza evidente ed è una sola: la religione non c’entra niente. Non c’entra né nella giustificazione che i terroristi danno ai loro attentati e non c’entra nelle reazioni agli stessi; dietro la violenza di azioni del genere c’è e ci sarà sempre e solo la mano dell’uomo.
A tal proposito vengono in mente alcuni passi delle Bibbia (Genesi di Ezechiele e Apocalisse di Giovanni) che parlano delle “genti di Gog e Magog”, identificate nel libro sacro come uomini o nazioni caratterizzate da estrema brutalità che guideranno la venuta dell’Anticristo. Storicamente, queste nazioni sono identificate in vario modo, ma tutte provenienti dall’Est: come vedete, l’Oriente ha fatto paura da sempre all’Occidente, che si è basato sul paradigma “non ti conosco, sei diverso da me, dunque sei il male”.
Tuttavia, la cosa curiosa – e illuminante – è che questo paradigma non è valido solo per la Bibbia perché se si va a indagare la religione islamica (e qui – sorpresa – scopriamo che Islam e cristianesimo hanno forti punti di contatto tra loro, a partire dallo stesso Gesù Cristo, figura venerata da entrambe le religioni anche se a livelli diversi) ritroviamo queste fantomatiche popolazioni di Gog e Magog, menzionate nel Corano stesso come genti feroci dalle quali stare in guardia. E ugualmente, come nella tradizione biblica, Gog e Magog giungeranno alla fine dei tempi portando morte e distruzione. Nella lettura coranica l’identificazione dei popoli viene letta variamente come Mongoli, Russi, Cinesi o comunque etnie che si trovavano ancora più a oriente rispetto ai musulmani. Come a dire che il male trova sempre uno spazio più a Est nel quale risiedere (è il paradigma del Nord Italia che a sua volta diventa il Sud dell’Europa).
Tutto ciò sta a dimostrare che non in una religione, ma in tutte le religioni c’è sempre un nemico da combattere. Ma si badi bene: non perché sia la religione a chiedere di farlo, ma perché sono gli uomini a volerlo. Sono loro – di qualsiasi popolazione siano – a voler combattere l’altro, il diverso, l’estraneo usando la religione come strumento di propaganda, come giustificazione.
La verità in questi fatti è – come si diceva – nell’uomo. Questi attentati sono causati da parametri del tutto ed esclusivamente umani. Se determinati Paesi hanno determinati interessi nei territori di altri determinati Paesi, è normale che avremo un’azione e una reazione, dove quest’ultima è generalmente di pura violenza. E la violenza non è un qualcosa che ha una bandiera, un’ideologia, una nazione né tantomeno un dio dietro; la violenza è un affare umano che avrà come risposta solo ulteriore violenza da parte dell’Occidente (il quale probabilmente la giustificherà tirando in ballo democrazia e civiltà invece che profeti, ma si tratterà pur sempre di una guerra a suo modo santa).
Le stragi del terrorismo e la reazione a queste non sono schiaffi morali, ma pugni nello stomaco. E’ come un passante per strada che cammina e all’improvviso riceve un colpo da un altro passante; il malcapitato reagisce al gesto colpendo a sua volta l’altro e scatenando uno scontro. Ecco, gli attentati e le loro reazioni non sono né più né meno che questo: risse da strada. E come in tutte le risse da strada, dio è altrove

domenica 22 febbraio 2015

Luca Ronconi

Brutto, bruttissimo giorno.

Orlando furioso
Gli ultimi giorni dell'umanità
Orestea
Lolita. Sceneggiatura
Infinities
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
Ignorabimus


Questo sono riuscito a vedere dei tuoi lavori. E ognuno è stato un motivo in più per amarti.
Grazie per aver reso il teatro ancora più bello di quanto non sia.



(E puttana la morte che stavolta ha proprio rotto le palle)

giovedì 12 febbraio 2015

Dopo Carosello, tutti a nanna!

 
Beh, io sostanzialmente dico questo.
Ieri sera Italia 1 ha mandato in prima serata "Trainspotting" seguito poi da "Arancia Meccanica". Tutto senza censure.
Il giorno prima, su rete 4 c'erano "L'esorcista" 1 e 2, prima e seconda serata, sempre senza censure. 
E ancora, in occasione del giorno della memoria, Iris aveva mandato in onda in prima serata "Schindler's list". Ma la cosa che importa è che lo ha trasmesso senza un secondo di pubblicità; di filato, come in quei bei cinema dove hanno capito che un film si vede senza interruzioni. 
E mentre accadeva tutto ciò, su Rai 1 c'era Sanremo con Al Bano e Romina che cantavano "Felicità".

Premesso che Berlusconi e tutto ciò che rappresenta devono sempre fare la fine che da anni sto augurando loro di fare, oggi consegniamo la medaglietta "Ritardo meno tardo" a Mediaset. Il premio vi verrà consegnato fra quindici anni, quando voi trasmetterete "Saw" in prima serata, mentre in Rai ci sarà la Carrà che canta "Maracaibo".