Accanto agli anime che fanno sollazzare i ventosi sognatori ghibliani e quelli a base di tentacoli che divertono tanto i maschietti, esistono veri e propri capolavori quali lo struggente e straziante "はだしのゲン / Hadashi no Gen" (cioè "Gen di Hiroshima"), che si basa sui dettagli e le descrizioni fornite dai sopravvissuti dell'ecatamobe nucleare del '45, operando così una vera e propria ricerca storica al fine di fornire una testimonianza attendibile. Nessun orrore grautito, fatta eccezione per quello che è stato reale.
A settanta anni di distanza, uno dei motivi per cui dovremmo inchinarci davanti al Giappone non è tanto per banale pietismo verso uno degli episodi più atroci della Storia (sostanzialmente provocato dall'Occidente), quanto per la dignità, il coraggio e la forza con cui una nazione che è poco più grande dell'Italia è riuscita a rialzarsi, ricostruirsi, andare avanti e diventare uno dei Paesi più civili ed efficienti della Terra, pur includendo tutti i suoi difetti
Nessun commento:
Posta un commento