Il Comicon di Napoli è un salone internazionale del fumetto
che si svolge alla Mostra d’Oltremare e con quella svoltasi dal 25 al 28 Aprile
di quest’anno è giunto alla XV edizione, anche se sembra essere sempre la prima
a causa della scarsa organizzazione dello staff e della sicurezza.
Lo staff è stato abbastanza impreparato a tener testa a un
numero alquanto alto di visitatori: spesso l’Info Point si è trovato sprovvisto
di risposte da dare mentre la sicurezza sembrava più impegnata a fare scena che
agire, quasi come se anche loro vestissero i panni di cosplayer, per di più male. Un ragazzo stesso, vedendoci riprendere
le interminabili code ai cancelli, ci ha esplicitamente chiesto di sottolineare
questo disservizio e noi qui invitiamo gli organizzatori dell’evento a porre
maggiore attenzione l’anno prossimo.
Non sono mancati inoltre momenti spiacevoli, quali ad
esempio un brutto episodio che ha visto come vittima un ragazzo preso di mira
dai soliti idioti presenti a eventi del genere con il solo proposito di creare
scompiglio; stessa cosa dicasi per una ragazza che – da voci di corridoio –
pare sia stata ugualmente picchiata e/o infastidita. Qualcuno potrebbe pensare
che tutto ciò è normale, anzi c’è da aspettarselo, perché la location è Napoli
ma sono sempre i soliti imbecilli ad arrecare danno a persone che vanno alla
fiera per pura passione o per semplice curiosità.
Tra le tante persone presenti, sicuramente l’anima in
fermento, il colore più vivace del Comicon sono i cosplayer (il termine è una parola composta dalla contrazione di
due parole inglesi: costume e play).
Il movimento, di origine giapponese, si è diffuso in Italia
a partire dagli anni ’90 e consiste nell’impersonare eroi di fumetti e
personaggi di giochi o di film.
Mentre in Giappone ormai fa parte del folklore nazionale –
infatti alcuni di loro si divertono a passeggiare per le strade nei panni dei
loro beniamini immaginari – in Italia (un po’ per una cultura legata ancora ai
pregiudizi del passato che ci impedisce anche di progredire) ci si veste da
supereroe solo alle fiere del fumetto (le più famose sono quelle di Lucca, di
Roma, di Milano e di Napoli appunto).
Varcati i cancelli, ci si immerge d’impatto con quella che
sarà l’atmosfera portante lungo tutti i quattro giorni: migliaia di persone
sparse lungo l’intera struttura ospitante (la mostra d’oltremare) di cui poco
meno della metà travestiti da qualcuno o addirittura da qualcosa (come ad
esempio una bottiglia di Jack Daniel’s). A prima vista sembrerebbe un grande
carnevale, ma non è così. Il travestimento non è mai meramente tale, ma diventa
per lo più una vera e propria personificazione: il personaggio non va imitato
ma letteralmente interpretato, senza mai uscire dalla parte come se si stesse
applicando il metodo Stanislavski fino in fondo. Ed ecco dunque aggirarsi un
Jack Sparrow con la sua andatura ciondolante, Alice in compagnia dello
Stregatto, il Joker che ti ride istericamente in faccia. E poi Wolverine,
Capitan America, Babbo Natale, Biancaneve, Lamù, Gandalf con hobbit compresi,
Lightning direttamente da Final fantasy
XIII col suo passo sicuro e lo sguardo deciso. Impossibile nominarli tutti.
Ma il Comicon non è stato solo questo ma molto altro. Gli
innumerevoli eventi hanno abbracciato tutti e quattro i giorni; da incontri con
fumettisti come Zerocalcare, Milo Manara, Tanino Liberatore, a proiezioni di
film e di cartoni animati¸ da conferenze impegnate sul fumetto a dimostrazioni
della cerimonia del tè e della vestizione del kimono; da concerti con ospiti
del calibro di Tre Allegri Ragazzi Morti, i Casino Royale per finire con la
presenza dei comici del programma televisivo Made in Sud che hanno animato il
pomeriggio di sabato 27 Aprile con le loro divertenti battute. C’era poi
l’occasione di fare acquisti e trovare rarità o pezzi mancanti, siano essi
fumetti, cartoni o gadgets. Ma oltre a tutto questo va inserita la parte
puramente ludica, vale a dire quello che una volta era una mostra a parte detta
“Gamecon” e che da qualche anno è stato accorpato formando un unico evento; per
tutti i giocatori sono previsti tornei con le console, ma anche per i giochi
decisamente più classici quali gli scacchi. Nella festa, si tende a non
escludere nessuno.
Un dettaglio che abbiamo particolarmente apprezzato, è stata
l’attenzione a lasciare uno spazio puramente culturale, fatto di conferenze e
incontri e devo dire che abbiamo seguito con piacere qualche dibattito, in
particolare quello sul rapporto tra giornalismo e fumetto. Si menzionano
inoltre offerte editoriali come quelle della casa editrice La Torre, la quale
ha presentato i libri “Fare cinema disegnato” (di cui il CittadinoNews ha
intervistato l’autore Francesco Perchiazzi) e “Carne e acciaio”, riscrittura in
chiave moderna della saga robotica classica “Mazinga” creata da Go Nagai a opera
di Shingo Tamai, collettivo letterario di sei scrittori.
Pregevole anche la presenza della scuola “in form of art”,
notevole realtà editoriale costituita da ottimi disegnatori, tra i quali
Germano Massenzio che ci ha gentilmente concesso un’intervista. Il Comicon
rimane un evento piacevole e tutto sommato godibile a più livelli, anche cioè
se non siete particolarmente amanti e/o fruitori del genere, perché è un
qualcosa organizzato in maniera sufficientemente completa e ormai coinvolge non
solo fumetti, cartoni e videogiochi, ma anche editoria (con mio piacere
soprattutto quella piccola e indipendente) cinema, serie tv, e perfino le webseries.
Si impone però la raccomandazione agli organizzatori di
contenere i costi del biglietto, dato che la formula adottata (12 euro a
biglietto che però garantisce l’accesso per tutta la durata dell’evento) non è
stata apprezzata – a nostro avviso giustamente – quasi da nessuno, dato che in
effetti rappresenta un palese svantaggio per tutti quelli che ne hanno
usufruito solo per uno o massimo due giorni.
Un ringraziamento personale a Fausto Mauro, coautore di questo articolo e compagno di testata.