Samuel Taylor Coleridge - THE RIME OF ANCIENT MARINER

venerdì 17 gennaio 2014

Articoli 2013 - operazione recupero (4)



22 / 7 / 2013

DELITTO DI PAESE



La giornata di oggi, all’interno del Giffoni Film Festival, è stata caratterizzata particolarmente dalla presenza di Logan Lerman e Alexandra Daddario, attori protagonisti del film “Percy Jackson: sea of monsters”, film che sarà nei cinema il 7 agosto nel debutto mondiale e arriverà in Italia il 12 settembre. Qui a Giffoni è stato possibile vedere un’anteprima di circa venti minuti riservata a stampa e giurati, ma è bastata a far intuire la natura spettacolare della pellicola; trattasi di un blockbuster per ragazzi che attrarrà molti ragazzi al botteghino confermando molto probabilmente il successo del precedente film della saga (questo infatti ne è il sequel). Ancora una volta, dunque, una scelta mirata da parte degli organizzatori nel promuovere un film che si allinea perfettamente con la natura del festival.



Nel mentre scrivevo queste righe, mi sono ritrovato a pensare di come l’imminenza di certe notizie, eventi e presenze tenda a oscurare i retroscena di questo festival tentacolare che si disperde per tutto il paese, abbracciando mostre, laboratori, spettacoli teatrali, concerti, e ovviamente proiezioni su proiezioni di corto e mediometraggi. Mi piacerebbe poter seguire e raccontare bene anche questi eventi, ma purtroppo devo fare anche un lavoro di informazione focalizzandomi su eventi principali e che indubbiamente richiamano maggiormente il pubblico: spesso tocca appollaiarmi là dove la stampa ha un posto privilegiato, in zone normalmente precluse al pubblico. E’ una specie di punto panoramico, pane dei giornalisti, al quale volenti o nolenti tocca attingere perché fa parte del mestiere.



Tuttavia, questo non mi impedisce di riflettere - oltre che riportare – su ciò che vedo, ed eventualmente elaborarlo in uno scritto. Nel fare questo, mi piace coniugare i miei pensieri con le reazioni, gli stimoli, le rifrazioni che il festival va a creare direttamente o indirettamente; in particolare, mi piace notare quelle riguardanti Montecorvino Rovella. Raccolgo, nello specifico, la segnalazione di Pasquale Lamberti in un suo post lasciato sulla nostra bacheca e che non si è esitato a definire “il primo commento intelligente riguardante il festival visto dagli occhi di Montecorvino Rovella”, dato che già in precedenti occasioni ho avvertito il bisogno di sottolineare quanto sia necessario per il nostro comune creare eventi culturali e promozionali degni di questo nome, anche sfruttando un momento importante come quello del festival di Giffoni, poiché già adesso il nostro paese vive un (a parer mio) immeritato beneficio costituito – ad esempio – dalla possibilità di ospitare nei vari b&b un’eccedenza di visitatori che non ha trovato posto nelle strutture già piene del circondario.

Nel post qui sopra citato si invocava/auspicava la riapertura del cinema teatro Andrea Meo, una struttura che personalmente non ho mai avuto il piacere di vedere in funzione a causa della mia (relativamente) giovane età. Si potrebbe pensare a un modo per rimetterlo in funzione? Si potrebbe provare a creare una struttura funzionante a qualche scopo? Si potrebbe magari sfruttare un’onda forte come quella di Giffoni che per dieci giorni all’anno circa è in grado di attirare su di sé l’attenzione di media provenienti da Zurigo (cosa che ho potuto constatare di persona stando in quel posticino privilegiato di cui sopra), nonché – ovviamente – di Rai, Mediaset e Sky che hanno l’esclusiva sugli eventi del Festival?

Proprio non si riesce a fare qualcosa per produrre attività invece che farle morire lentamente come i Mozartini, come la festa della nocciola di Occiano, come qualsiasi altro evento volto alla promozione dei prodotti e del paese stesso? Dobbiamo per forza rimanere il piccolo, ottuso paesino che guarda Giffoni con le mani in tasca e l’aria di sufficienza, lamentandosi in maniera sommessa e bonaria della struttura architettonicamente troppo futuristica della Cittadella o se non proprio del fatto che non si fa più nel Giardino degli Aranci, come la più patetica delle volpi incapaci che non è in grado di arrivare all’uva?

Se è così – e io spero ardentemente di no – che muoia Sansone con tutti i Filistei, allora.

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