Brekekekex koax koax
E' questo il verso onomatopeico delle rane, che costituiscono il
coro della commedia. Opera indiscutibilmente geniale: il feroce
commediografo mette in scena quello che potrebbe essere un
grandioso racconto epico, allestisce specchiate virtù morali e le
scardina con la forza di una risata. Scomoda niente di meno che uno dei
temi più cari all'epos, la "catabasi", cioè la discesa nell'Ade come discesa
morale e conseguente necessaria purificazione. Porta in scena il dio del
suo mestiere in persona, Dioniso. Convoca a nuova (possibile) vita gli
osannati e mai dimenticati Eschilo e Euripide, e infine ci infila in
mezzo equivoci, eroi che strepitano come donnicciole e figure mitiche
diventate umane più che mai. E in tutto ciò, in questo marasma estetico e
filosofico per il quale i Greci stessi pare abbiano ormai perso la
ragione, le uniche vere protagoniste sono loro, le rane delle paludi
degli inferi, che guardano perplesse il divo Dioniso e il servo Xantia
disquisire sulle scorregge e su quanto esse divertano gli spettatori.
Metateatro 2000 e passa anni prima di Pirandello e infinitamente
superiore a qualsiasi (pessimo) comico di oggi che si appiglia al peto
come ultimo tentativo di strappare una risata. Imparare, prego.
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