Samuel Taylor Coleridge - THE RIME OF ANCIENT MARINER

mercoledì 16 aprile 2014

Recensioni letterarie - "Le rane" di Aristofane



  
 Brekekekex koax koax

E' questo il verso onomatopeico delle rane, che costituiscono il coro della commedia. Opera indiscutibilmente geniale: il feroce commediografo mette in scena quello che potrebbe essere un grandioso racconto epico, allestisce specchiate virtù morali e le scardina con la forza di una risata. Scomoda niente di meno che uno dei temi più cari all'epos, la "catabasi", cioè la discesa nell'Ade come discesa morale e conseguente necessaria purificazione. Porta in scena il dio del suo mestiere in persona, Dioniso. Convoca a nuova (possibile) vita gli osannati e mai dimenticati Eschilo e Euripide, e infine ci infila in mezzo equivoci, eroi che strepitano come donnicciole e figure mitiche diventate umane più che mai. E in tutto ciò, in questo marasma estetico e filosofico per il quale i Greci stessi pare abbiano ormai perso la ragione, le uniche vere protagoniste sono loro, le rane delle paludi degli inferi, che guardano perplesse il divo Dioniso e il servo Xantia disquisire sulle scorregge e su quanto esse divertano gli spettatori. Metateatro 2000 e passa anni prima di Pirandello e infinitamente superiore a qualsiasi (pessimo) comico di oggi che si appiglia al peto come ultimo tentativo di strappare una risata. Imparare, prego.

Nessun commento:

Posta un commento