Samuel Taylor Coleridge - THE RIME OF ANCIENT MARINER

venerdì 19 settembre 2014

15 OTTOBRE 1923 - 19 SETTEMBRE 1985

Fin quando vivrò, ci sarà un nome in particolare – incrollabile – al quale assocerò per sempre la letteratura, il libro, la lettura, le pagine e ogni singolo aspetto di quel mondo fatto di carta e inchiostro.
Perché quattro dei suoi libri più famosi (tre dei quali in un’edizione più o meno recente sono stati chiamati “I nostri antenati”) sono stati gli amici che mi hanno fatto compagnia nell’estate in cui passavo dalle elementari alle medie, funestata – ricordo – da una brutta febbre curata con non poche medicine. Sono stati quegli amici che mi hanno definitivamente schiuso l’immaginazione, e soprattutto sono stati i primi a farmi capire che dietro ogni libro c’è un autore e che quindi quando noi leggiamo – per esempio – di Renzo e Lucia, non stiamo leggendo “I promessi sposi” ma stiamo leggendo Alessandro Manzoni.
E così capii che dietro quel barone che a un certo punto ha deciso di rinunciare letteralmente alla terra e vivere la sua vita di ramo in ramo libero come un uccello, dietro quel visconte tagliato a metà da una palla di cannone – rabbioso nella sua incompletezza e fiabesco nella sua dicotomia psicologica –, dietro quell’armatura candida e lucente che si muove senza corpo ma solo dalla volontà e l’amore per il suo re, dietro tutti questi personaggi c’era un solo nome e quel nome è lo stesso che ancora oggi consiglio senza la minima ombra di dubbio a tutte quelle madri che mi chiedono “cosa devo far leggere a mio figlio?”.
E io dico, da venti anni a questa parte, sempre quel nome: Italo Calvino.


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