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L’estate sembra singhiozzare verso una fine. Assieme a vacanze e sagre,
ci ha portato lo spettro di un’ebola che ancora ci allarma. Abbiamo
cantato al ritmo di canzoni nei lidi e abbiamo urlato contro le ondate
di immigrazione, e nei momenti liberi ci tiravamo secchiate d’acqua in
testa. Abbiamo pianto per la morte dell’unico dottore e dell’unico
professore che avremmo veramente voluto avere nella nostra vita, e poco importa se in realtà era solo un attore: aveva meritato lo stesso il nostro affetto.
Adesso stiamo rivolgendo uno sguardo preoccupato verso l’Oriente, perché l’Oriente ci fa terrore, e per scrollarcelo di dosso non rinunciamo a tingerci i capelli di rosa e mangiare coccinelle, perché in fondo le mode dei social network ci confortano e non ci fanno pensare ad altro.
Questa è la nostra estate, ma nel mondo ci sono tante altre estati. Noi ve ne abbiamo raccontato di striscio qualcuna che abbiamo avuto accanto, ma abbiamo anche provato a guardare al di là di musica e cinema, a est di quel “mare nostrum” (che non è solo il nome di un’operazione militare e umanitaria), in quella striscia di terra che tanto fa gola a tanti, dove le bombe fioccano come neve, dove si piangono lacrime come pioggia, dove la terra è morta e fredda come campi d’inverno. E sembra strano, ma anche lì è estate.
Adesso stiamo rivolgendo uno sguardo preoccupato verso l’Oriente, perché l’Oriente ci fa terrore, e per scrollarcelo di dosso non rinunciamo a tingerci i capelli di rosa e mangiare coccinelle, perché in fondo le mode dei social network ci confortano e non ci fanno pensare ad altro.
Questa è la nostra estate, ma nel mondo ci sono tante altre estati. Noi ve ne abbiamo raccontato di striscio qualcuna che abbiamo avuto accanto, ma abbiamo anche provato a guardare al di là di musica e cinema, a est di quel “mare nostrum” (che non è solo il nome di un’operazione militare e umanitaria), in quella striscia di terra che tanto fa gola a tanti, dove le bombe fioccano come neve, dove si piangono lacrime come pioggia, dove la terra è morta e fredda come campi d’inverno. E sembra strano, ma anche lì è estate.
Buona lettura
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