Samuel Taylor Coleridge - THE RIME OF ANCIENT MARINER

lunedì 3 dicembre 2012

Days of the dinosaur - Un passo indietro (e non solo nel tempo)


leggi l'articolo sul "CittadinoNews"





Il Real Albergo dei Poveri di Napoli prova a bissare il successo della mostra “Body Worlds” tenutasi quest’anno (per chi volesse approfondire, può recuperare il numero 2 del “CittadinoNews”) e, percorrendo la stessa scia, continua a proporre eventi a risonanza mondiale dai toni più “curiosi” che museali in senso stretto (anche se è una condizione particolarmente calcata in questo caso che si presenta molto in odore di mirabilia e wunderkammer ). L’esibizione in questione è “Days of the dinosaur”, ospitata precedentemente a Roma e a Torino dove ha raggiunto alti livelli di incassi e ora appunto a Napoli dal 31 ottobre fino al 27 gennaio (per ulteriori informazioni, visitate www.daysofthedinosaur.it).
La mostra consiste nell’esposizione di una serie (12 scenari in tutto) di animatroni, vale a dire riproduzioni in scala reale dei dinosauri vissuti nei periodi del Triassico, Giurassico e Cretaceo; tali esemplari, oltre a essere una ricostruzione abbastanza fedele, sono anche animati, per cui lo spettatore immerso nel percorso museale avrà modo di vedere questi giganteschi antenati dei rettili agitare la coda, spalancare le fauci, muovere le zampe ed emettere versi. Gli esemplari di questo jurassic park robotico sono corredati ciascuno con il proprio cartello informativo – esclusivamente in italiano – che ne spiega caratteristiche e particolarità.
“Day of the dinosaur”, tuttavia, inizia a finisce su questo dettaglio. Si è provveduto ad ampliarlo aggiungendoci un tutto sommato interessante mediometraggio in 3D che illustra in maniera efficace la nascita della vita sulla Terra cercando di sensibilizzare, tra un minaccioso morso di un T-Rex e l’altro, i più piccoli (il video è fondamentalmente rivolto a loro) verso un più vivo rispetto per la natura e i suoi equilibri. Ma oltre questo, per gli adulti smette di essere una cosa dedicata anche a loro, perché poi il (poco) rimanente spazio è riservato ai bambini; ci si può infatti scattare una foto con un dinosauro particolarmente accattivante, o addirittura farci un giro sopra. Il tutto dietro pagamento, si intende.
L’allestimento, dunque, è in effetti dedicato ai bambini e nonostante una prima parte possa interessare anche i genitori, il resto rischia di annoiarli e – ahimè – quasi far rimpiangere i dieci euro spesi non tanto per i figli quanto proprio per se stessi. Il che mi ha lasciato con un certo amaro in bocca, perché ancora avevo in mente l’entusiasmo dell’ospitare e proporre una mostra come quella dei corpi umani del dr. Gunther Von Hagens, che per quanto audace possa essere, è senza dubbio un altro e alto livello qualitativo rispetto a questa. Inoltre ho potuto apprezzare particolarmente la novità di ospitare un evento del genere a Napoli e in una struttura a mio avviso destinata alla rivalutazione quale il Real Albergo dei Poveri è. Ma sembra tanto che in quest’occasione si sia voluto optare più per il parco giochi con le attrattive a pagamento piuttosto che per il lato artistico e culturale.
Unico dettaglio che ho trovato emblematico fino al midollo, una grande vasca piena di sabbia dove i bambini possono giocare a trovare i fossili nascosti lì dentro: questo, per lo meno, è tanto divertente quanto gratis. Come al solito, l’archeologia non paga.

Nessun commento:

Posta un commento