Nicole Minetti al mare
Nel mentre ci accingiamo a veder
comparire antiche facce brutte, inceronate e stirate che solo l'innaturalezza
di chi non dovrebbe più presentarsi al pubblico può avere, ecco che le pagine
di gossip si affollano nuovamente dei volti dei politici nostrani. Perché si
sa, il malcostume della politica italiana è affare da penisoletta fatta di
pizza, mandolini e doppipetti sporchi di sugo e talvolta di cocaina, affettando
cordialità e presunzione da Vespa e incellophanando verità per casalinghe dalla
D'Urso.
D’improvviso rispuntano amenità
varie tra un Grillo che fa i tuffi sul pubblico manco fosse Kurt Cobain e un Napolitano
che sorseggia caffè al Gambrinus di Napoli rispondendo soavemente in dialetto a
una signora che lo esorta a fare del bene per i “guaglioni” di oggi (lei, poi,
lo va a dire a un tizio che tecnicamente la rappresenta ma che non se la sente
di far sapere al popolo che ha alle sue spalle cosa dice nelle telefonate:
praticamente è come parlare con Cutolo). E scartabellando nel torbido patinato,
affiora – galleggiando metaforicamente – una Nicole Minetti che prende il sole
e Miami e diventa oggetto di chiacchiera de “la Repubblica delle donne” che
quando si interessa ad argomenti del genere si avvale della facoltà di
aggiungere un “buone” tra la penultima e ultima parola. L’articolo, la cui
gradevolezza e utilità è pari a quella della carta vetrata a posto degli
asciugamani da bidet, è incentrato sul seno dell’ex consigliere che, guarda un
po’, sembra strabordare dal suo generoso bikini e i suoi continui tentativi di
tenerlo al suo posto. Ma il lettore viene prontamente ammonito: “Resta comunque
un esempio da non seguire almeno per chi pratica il bon ton al mare”.
Purtroppo siamo italiani, e queste
notizie ci toccano. Però cerchiamo di leggerle come andrebbero lette, vale a
dire – in questo caso – con un finale “resta
comunque un esempio da non seguire”. Punto.
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