GIFFONI, LA DIFFICILE ARTE DI OSSERVARE
Con il secondo giorno, il Giffoni Film Festival entra nel
vivo, completandosi con l’avvio del “Giffoni Music Concept”, vale a dire la
programmazione musicale parallela al festival. La serie di concerti si è aperta
ieri con gli Elio e le storie tese, reduci dal successo dell’edizione di
quest’anno di Sanremo ma soprattutto reduci da una carriera trentennale che li
ha visti collaborare con maestri della musica internazionale quali James Taylor
o di quella nazionale come i nostrani Area, alfieri del progressive italiano.
Il concerto di ieri sera è stato, come al solito, un’esecuzione perfetta
caratterizzato come sempre da un’estrema attenzione perfino verso i suoni e i
riff più secondari inseriti a iosa nelle loro canzoni. Perfetti da un punto di
vista tecnico, impareggiabili dal punto di vista comunicativo, superlativi a
livello empatico con il pubblico: semplicemente una delle realtà più felici,
longeve e complete del panorama musicale italiano. In barba ai noiosi critici –
vecchi e nuovi – incartapecoriti nell’ottuso ascolto dei loro testi che ancora
oggi fa storcere il naso, nonostante – come lo stesso Faso ha menzionato in
conferenza stampa – sulla scena musicale odierna esistano cantanti (?) che
declamano versi quali “Sto lontano dallo stress fumo un po’ e dopo gioco a Pes”
(nella fattispecie, stiamo parlando dei Club Dogo, portabandiera della musica
inutile).
Il Giffoni Film Festival dunque sta girando a pieno ritmo,
con una vetrina di appuntamenti pressoché incessante. Molto stimolanti gli
incontri con attori e registi, il cui unico difetto è forse quello di essere
(alcuni di loro) troppo riservati e chiusi al pubblico. Tuttavia è pur vero che
rendere possibile una cosa del genere significherebbe un impiego di risorse –
umane e logistiche – troppo grande.
Personalmente, non posso fare a meno che guardare – per mia
fortuna – tutto ciò affacciato da un posto privilegiato (quello della stampa),
la cui relativa elevatezza mi permette non solo di osservare pindaricamente
questo evento ma anche di volgere lo sguardo ai paesi intorno a Giffoni, tra i
quali ovviamente Montecorvino Rovella, e notare con una sorta di dispiacere quanto
sia defilato da questa fetta di mondo che si agita ad appena cinque chilometri
di distanza. E’ un vero peccato non riuscire a sfruttare adeguatamente questa
vetrina che proprio oggi ospiterà la presenza del Ministro per i Beni e le
Attività Culturali Massimo Bray, il quale si tratterrà per l’intero pomeriggio
e incontrerà stampa e pubblico in più di un’occasione. Dove sono – mi domando –
quelle forze politiche e i promotori culturali del nostro paese che dovrebbero
obbligatoriamente guardare con attenzione una manifestazione di questa portata?
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