Samuel Taylor Coleridge - THE RIME OF ANCIENT MARINER

lunedì 6 gennaio 2014

Le comiche (revival)

Per concludere in bellezza le feste, io non posso che rifarmi alla regola più aurea che ho, vale a dire condividere - con chi è interessato - due minuti di risata. 
Ora, se c'è una cosa che a questo mondo (da circa sei mesi) mi fa ridere è il video, già postato in precedenza, dell'esercito di Silvio che ascoltando la sua sentenza di condanna esulta, non capendo che il loro beniamino sarebbe stato spazzato via dal Parlamento. 
Come dicevo, mi sono già permesso di condividere con il mondo questo momento (che in una bizzara maniera è diventato del tutto apolitico, cedendo il posto alla comicità più pura e neutra) con tutti voi, ma la grandezza della scena è troppo impotente per non concedere un bis. 
Ecco a voi, dunque, il video con relativo commento (un po' come quando si vedono i film commentati dal regista e gli attori), sequeziando secondo dopo secondo i momenti salienti. Con l'augurio che quest'anno potremmo concederci molti momenti ilari come questi. 






0:33 L’urlo di liberazione! Evviva! E’ un trionfo!

0:38 Adoro il prolungarsi della “A” finale

0:37 Quello che poi si rivelerà il più saggio di questo esercito di dotti, alza il pugno in silenzio. Amo alla follia la sua ottusa sobrietà, la faccia convinta, il volto impassibile, la postura ferma.

1:02 “Aspettaspetta… sentiamo bene…”. Serpeggia un “ci credo/non ci credo” (ma più orientato verso il “ci credo”)

1:06 La distribuzione dei bicchieri. Vi amo, vi amo.

1:11 Il tipo che restituisce il telefono, sconsolato ma tutto sommato felice: “non sento, non sento”

1:21 La mia folle passione per questo video mi ha portato ad amare il tale “Stè” (nonché il suo adorabile nomignolo) che sta dall’altra parte del telefono. Non l’ho mai visto e mai lo vedrò in faccia, eppure lo adoro. Questo è vero amore, altro che Romeo e Giulietta.

1:25-130 La faccia della tizia. Nessun attore al mondo potrà mai battere la sua capacità mimica facciale di passare dal felice, all’ebete e infine al preoccupato come fa lei. Chapeau.

1:33 (Occhio che da qui in poi c’è il meglio) La tizia fuori campo che dice in tono quasi languido “mi batte il cuore!”. Pagherei per avere sempre accanto una vocina ingenua e amabilmente ebete come la sua.

1:40 L’espressione del tizio subito a sinistra (rispetto a chi guarda) della tipa al telefono.

1:54 “…adesso?” “… eh, va in prescrizione…” “certo!”. Giuristi e teorici del diritto si accalcano tra le fila dell’esercito. Belli belli belli.

2:10 La tizia/madrina della buona notizia cede nuovamente il telefono ad altri, dopo che è stata mezz’ora a sentire le spiegazioni del tizio all’altro capo del telefono (il mitico “Sté” di cui sopra). L’antica e sapiente tecnica dello scaricabarile.

2:12 Primi accenni di verità. Ottimo il fluidissimo “cheavetecapito?”

2:23 Amarezza. Stranamente in questa fase assumono un briciolo di dignità. Mazza e panella, fanno i figli belli.

2:26 Scaricabarile n. 2

2:33 Attenzione che qui sta per arrivare il mio idolo incontrastato. Lo si sente urlare da lontano: la caratterizzazione di questo personaggio/maschera è appunto la voce forte, concitata, lo sguardo stralunato e febbricitante, elettricamente ottuso. Se tendete l’orecchio lo sentite urlare addirittura sin da questo momento e nel giro di un paio di secondi la sua voce si alzerà gradualmente in una maniera tecnicamente perfetta per un’entrata in scena. Non ci sono dubbi, lui è il migliore

2:35 Nonostante più di una persona (in primis il tipo con la camicia blu) ha spiegato che la condanna c’è stata (e infatti è calato un triste silenzio per quasi 20 secondi), basta l’annuncio di una persona bellissima (quella di cui appunto ho detto sopra) che con il suo carisma da matto esagitato ha lo charme e la preparazione culturale necessaria per far cambiare improvvisamente idea a tutti, che giustamente preferiscono esplodere nell’ennesimo  boato assordante, in modo che non si capisca ulteriormente quello che i magistrati stanno dicendo in aula.

2:42 Epica oltre ogni dire la scena del Sig. Camicia Blu che ripete “non è così!” mentre la sua voce viene calpestata da un allegro “Sil-vio! Sil-vio! Sil-vio!”. E un po’ come vedere Frodo armato di temperino che va alla guerra contro un Sauron completamente formato e con alle dita diciotto anelli del potere.

2:48 E’ LUI! Uomo stupendo oltre ogni dire, morfologicamente progettato da madre natura per divertire il mondo con la sua fisionomia da simpatico matto cialtrone, resa possibile incrociando il dr. Emmet Brown di Cristopher Lloyd in “Ritorno al futuro” e Alberto Di Stasio che fa Sergio in “Boris”. Adoro il gesto che fa in questo preciso momento con le mani. Si prega di notare l’euforia anche un po’ accigliata (perché ovviamente nel suo trascinare la folla ha incontrato un intoppo che sostiene una tesi contraria alla sua).  

2:56 Il genio immenso in questione, che dopo il trentottesimo “non è così” di quella che sembra l’unica figura autorevole di questo simpatico branco di idioti inizia a vacillare un pochino, tenta un ultimo disperato colpo aizzando la folla (la quale, a ben vedere, ha in realtà il compito di convincere lui stesso, perché alla fin fine lui manco ci crede tanto a quello che sta dicendo) e alza il braccio unendosi al coro di “Sil-vio! Sil-vio! Sil-vio!” che tanto è gratis e non costa nulla. Come a dire, per i prossimi 5 secondi tiriamo a campà, poi dopo se vede.

3:07 A questo punto mi inizio sempre a dispiacere, perché dopo il martellamento di “è una figuraccia…” anche la bottiglietta d’acqua poggiata sulla sporgenza della finestra sullo sfondo ha capito come stanno le cose. La scivolata sulla buccia di banana più lunga della storia della comicità sta – ahimè – per finire. E’ un po’ come quando stai per finire un libro e sotto il pollice destro senti che solo un paio di pagine ti separano dalla quarta di copertina.

3:14 Colpo di coda del mitico “Doc” de noartri! Bissando il gesto di 2:48 che mi ha fatto morire dalle risate, ecco che da vero attore comico professionista non abbandona mai la parte, neanche quando il sipario è calato e regala al pubblico che lo ha seguito dietro le quinte, la performance che lo ha reso famoso (in questo caso, lo sguardo torvo, ottuso e cretino).

3:17 La Signora Scaricabarile con tono sommesso si concede una “massa di deficienti” che è l’unica cosa buona e giusta di questo video.

3:26 Il tipo guarda nella camera e per la prima volta si rende veramente conto che questo momento verrà immortalato nella Treccani sotto la voce “imbecille”. Adoro il fatto che prova a farlo di sottecchi ma nell’attimo stesso in cui lo fa, si rende conto che è completamente inutile farlo.

3:27 C’è un tipo con la bandiera in mano che dice “no, però bisogna essere sicuri che se no facciamo una figura che non finisce più…” (l’ennesimo genio che se n’è accorto in un tempo decisamente formidabile se confrontato con i tempi di reazione di uno stercorario). La cosa bellissima è che lo dice con un tono esattamente identico a Paolo Panelli in “Grandi magazzini” (“e se fa presto a di’ ciao…”).

3:34 “Interdizione e condannato…” “eh, appunto…”. E fu così che calò il sipario. Ma comunque, grazie ragazzi. Sono più grato io della vostra esistenza che non Berlusconi stesso. Anzi, sappiate che lui neanche vi caga, e probabilmente adesso starà leggendo queste righe che ho scritto mentre ride di voi e intanto intrattiene rapporti di dubbio gusto con la Di Pascale e Dudù.

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