Samuel Taylor Coleridge - THE RIME OF ANCIENT MARINER

mercoledì 26 febbraio 2014

Superficialità in salsa rap

Le persone muoiono avvelenate, tumori si gonfiano all'interno di bambini colpevoli solo di essere nati nel posto sbagliato del mondo, la camorra 20-30 anni fa operava con il tacito consenso/assenso dei proprietari terrieri in una sofferta ma anche ipocritamente interessata complicità di colpa, il governo - nelle persone dei rappresentati politici dell'ultimo decennio - permetteva tutto questo tacendo e quasi collaborando con le attività criminali, in un gioco di colpe e pene che oggi ha mietuto la sua vittima più grande: il futuro di tutta una terra.

Alla luce di tutto ciò - di questa tragedia dal volto disumano e deturpato -, il meglio che si riesce a fare è dire che "oggi è nu juorno buono", banalità superficiale degna del peggiore qualunquismo, prodotto puro di quella scuola di pensiero idiota che ha partorito il "chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdammece o passato", filosofia di vita che io ho da sempre letto come il manifesto ufficiale delle mafiosità più omertosa e ignorante, con cui la Napoli più cretina ha costruito le ossa che tengono su la parte peggiore del suo popolo.
E giustamente una banalità idiota del genere trova il suo siparietto ideale nella cazzata italica mondana per eccellenza, il festival di Sanremo. Tutto torna, insomma.

Caro Rocco idiota, le tue quattro banalità che tanto piacciono al popolino italiota che adora vivere con la testa immersa nell'ovatta e nel buonismo, valle a canticchiare alle madri e i padri dei bambini morti di cancro, magari vai a riempire il silenzio assordante di re Giorgio Napolitano che hanno avuto come risposta alle loro disperate richieste di aiuto. O magari ti pigliano a randellate, perché forse per molte persone che non hanno voglia di mettersi a fare i cretini sui palchi per poter vincere una statuetta non è per niente nu juorno buono.



















E ora canta quel cesso di canzone davanti a queste foto.

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