Samuel Taylor Coleridge - THE RIME OF ANCIENT MARINER

sabato 14 marzo 2015

Recensioni letterarie - "Satyricon" di Petronio Arbitro


Intramontabile capolavoro massimo. Perfetta orchestrazione di generi: c'è la poesia dell'epos a braccetto con la prosa dei primi moduli narrativi di tutta la storia della letteratura. Vividissimo ritratto di Roma e delle persone che l'abitavano, nessuno scavo archeologico potrà mai dirci di più in merito. La Storia sminuzzata in storia, attraverso i vicoli dei bordelli, o in ginocchio davanti agli altari della suburra, a cavallo delle onde di un mare rigonfio dell'ira di Poseidone e -impossibile non citarla- a cena di uno dei personaggi più emblematici non solo di una Roma che difficilmente si rinviene nelle epigrafi sacre dei santuari, ma di un modo di fare (e di essere) che attraversa trasversalmente popoli e tempi; stiamo parlando di Trimalcione, ovviamente. L'arricchito, tracotante Trimalcione che si vanta del suo essere ignorante, ergendosi a paladino del cattivo gusto. E lì, l'autore, arbitro di eleganza, ci fa capire che la degenerazione estetica diviene più che mai degenerazione morale, ed a sua volta quest'ultima preclude l'abbrutimento di ogni dignità. E' satira, questa. Ma satira così non se ne scriverà mai più in nessuna altra lingua, in nessun altro dove, in nessun altro quando. E soprattutto nessuno eguaglierà un linguaggio tanto accanito e pungente quanto equilibrato perfettamente da una classe e una eleganza senza pari. Caposaldo della letteratura mondiale.

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