Oggi il Giffoni Film Festival si apre alla letteratura, in
una giornata in cui oltre agli attori si cede spazio anche agli scrittori: gli
ospiti di oggi sono infatti Alessandro Baricco e Lauren Kate. Il primo è uno
dei più gettonati autori italiani contemporanei, l’altra è autrice della saga
fantasy best seller “Fallen”; lo stile di uno guarda alla narrativa classica
firmando titoli come “Novecento. Un monologo” (da cui è stato tratto il film di
Tornatore “La leggenda del pianista sull’oceano”), “Oceano mare”, “Mr. Gwyn” e
“Seta”; quello dell’altra si inserisce nel filone delle saghe per “young
adults” (terminologia libraria per indentificare quel limbo – fondamentalmente
inesistente – tra l’adolescenza e l’età adulta, e che io personalmente
considero “too much growth children”) come “Twilight”, “Hunger games” e
“Divergent”.
Entrambi – come forse si può intuire – sono accomunati dal
fatto che non mi piacciono, per motivi personali che non ritengo di dover
illustrare in questa sede. Sono fondamentalmente di natura letteraria ed etica
(due aspetti che nella mia visione vanno a braccetto) ma rimangono collegati
comunque a una mia idea privata e che non credo avrebbe senso esporre in questa
sede. Questa volta quindi ho preferito chiudere gli occhi, ma facendo questo
non ho potuto fare a meno di pensare che in fondo è bello che ci sia questo
intermezzo letterario (non gratuito, perché comunque legato al cinema) e che i
ragazzi abbiamo almeno l’opportunità di conoscere il mondo della carta e
dell’inchiostro in una realtà fatta da troppi touchscreen. Del resto, come io
avrò i miei motivi per non apprezzare un autore, coloro che lo leggono avranno
i loro per farlo, e un critico serio piuttosto che stabilire che il suo
giudizio è insindacabile fa bene a ricordarsi che – come disse qualcuno – la
critica è la vendetta di chi non sa scrivere.
Nessun commento:
Posta un commento